La polemica suscitata dalla tesi del sociologo irlandase Richard Lynn, per il quale gli italiani del nord sarebbero più intelligenti di quelli del sud, induce ad una necessaria puntualizzazione. Richard Lynn trae la sua convinzione dal dato che l’Italia del nord dal punto di vista economico è più sviluppata di quella del sud. Egli così sostiene implicitamente che l’intelligenza si misura con la capacità di fare quattrini. E’ certamente una tesi, le cui conseguenze potrebbero però essere aberranti. I sofisti erano quindi più intelligenti di Socrate e Platone? E Berlusconi è più intelligente di Einstein? Le risposte sarebbero “si” in entrambi i casi. Senza nulla togliere alla intelligenza dei sofisti e di Berlusconi, questa deduzione non ci convince. E ci convince ancora meno che le tesi di Richard Lynn possano avere avuto una tale eco. Il professor Richard Lynn dovrebbe sapere che una qualità della mente umana come l’intelligenza, ha tali e tante sfaccettature che non si presta ad una definizione così semplicistica. E’ come per la bellezza della quale Voltaire diceva “Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo”.
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